La mente come citava Paramhansa Yogananda è l’artefice di tutte le cose, diceva voi dovete condurla a creare soltanto il bene, se con tutta la forza della volontà dinamica vi concentrerete su un determinato pensiero alla fine lo vedrete prendere una forma, una tangibile forma esteriore, quando riuscirete a servirvi della volontà esclusivamente per scopi costruttivi diventerete padroni del vostro destino.
Come si impara a diventare alleati della propria mente?
È necessario vigilare sulla nostra mente. Per divenire più capaci di affrontare i cambiamenti, le trasformazioni a cui siamo chiamati a vivere ogni giorno a livello terreno. Non dalla mente che governa noi attraverso le nostre emozioni, ma da una mente più elevata, quella superiore, governata dalla intelligenza attiva e dal proposito di volontà. E da lì si impara a dirigere le basse emozioni.
Di chi è questa vita e la tua vita come la stai vivendo? Quali sono i tuoi pensieri? Cosa noti accadere nella tua mente più frequentemente? Cosa sai governare in te e da cosa, invece sei governato rispetto alle tue emozioni? E quanto ne sei consapevole?
Come governare la mente?
Lo sviluppo della mente dipende dalla capacità di purificare i propri pensieri. Come si fa a purificare i propri pensieri? Il segreto di ogni progresso e di pensare e desiderare ciò che è più alto, elevato; senza mai insistere sulla mancanza, sulle debolezze e sugli errori.
Si lavora sul potere di diventare capaci di costruire in sé stessi, attraverso l’aspirazione elevata, aspirare al meglio per se stessi e per questo mondo.
Come si fa ad interrompere il ciclo della sofferenza?
Nella vita si continua a ripetere il dolore, la sofferenza, vita dopo vita e durante questa vita stessa, finché non si comprende il significato della sofferenza.
La sofferenza, il dolore ha una sua storia ed è nella nostra storia di vita.
Conoscere la propria storia di vita – dall’interno, afferrando il significato della sofferenza, ossia da cosa è scatenata, quali elementi la definiscono e quali l’accrescono, e ancora da cosa è mantenuta. Dopo averlo chiaramente assimilato si può incominciare ad accettarlo.
Questa accettazione nel tempo realizzerà in sé una unione amorevole con sé stessi, attraverso l’amore dedicato alla conoscenza e cura di sé.
L’unione con sé stessi
Quando la personalità si allinea nei suoi tre piani di cui essa è costituita, cioè il piano fisico, mentale ed emotivo si accede ad un livello superiore di coscienza. L’allineamento è determinato dalla diminuzione delle oscillazioni dettate dalle dualità della vita, tra il desiderio e il distacco, tra l’egoismo e l’altruismo, tra il possibile e l’impossibile, in tutte le polarità esistenti nella forma terrena. Il distacco è il requisito per manifestare il potere personale.
Il riconoscimento del proprio potere permetterà a sé stessi di esprimere l’unicità del proposito, dove con la propria nota si risuonerà chiaramente anche in mezzo al tumulto del mondo.